Grosjean-Hulkenberg: 0 vittorie, tanta fame

Vettel-Ricciardo, Alonso-Raikkonen, Rosberg-Hamilton e…  Grosjean-Hulkenberg. Il gioco delle coppie dei top team (ordinati secondo l’attuale classifica costruttori) si è concluso con le parole del team manager della Lotus Eric Boullier: “Il pilota tedesco ha fornito prestazioni consistenti quest’anno in Sauber, assieme a Romain formerà un’ottima squadra”. L’ultimo ambito sedile della scuderia di Enstone ora ha un padrone. Se Red Bull, Ferrari e Mercedes possono contare su Campioni del Mondo del calibro di Vettel, Alonso, Raikkonen ed Hamilton, RoGro  e Nico non hanno mai tagliato la bandiera a scacchi per primi, anzi, il francese ha ottenuto 7 podi, il tedesco appena una pole position (in Brasile, nel 2010, al volante della Williams). Ma nessuno dovrà sottovalutarli: entrambi campioni della GP2 da dominatori (2009 Nico, 2011 Romain), per ora hanno pagato il fatto di non avere munifici sponsor alle loro spalle (Hulkenberg) o sono rimasti prigionieri dalla smania di dover dimostrare ad ogni costo il loro valore (Grosjean).

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Il francese il prossimo anno sarà la prima guida, e non dovrà più fare i conti con un compagno di box ingombrante come Raikkonen. In questo finale di stagione sta finalmente confermando in gara quanto di buono ha sempre messo in mostra in qualifica,  tenendosi  alla larga da collisioni che gli valsero l’anno scorso il soprannome di “first lap nutcase” da parte di un tipo tranquillo come Webber. Nico, invece, avrà finalmente la sua grande occasione: dopo aver sfiorato la Ferrari nel 2009, quando a Maranello pensarono a lui prima di affidare l’auto dell’infortunato Massa a Luca Badoer, nel 2010 non riuscì a sfruttare la prima occasione, complice una Williams tutt’altro che irresistibile. Appiedato dalla scuderia di Grove, bisognosa dei quattrini di Bruno Senna e Pastor Maldonado, per il 2011 Hulkenberg deve accettare il ruolo di terzo pilota alla Force India. La follia notturna di Sutil (rissa in discoteca con tanto di bicchiere infranto sul collo del malcapitato Eric Lux) gli libera un posto da titolare per il 2012, anno in cui raccoglie 63 punti, 17 in più del compagno Di Resta. Due le gare memorabili: il quarto posto di Spa, favorito dallo strike al via proprio di Grosjean, che eliminò in un colpo solo se stesso, Alonso, Hamilton e Perez, e la straordinaria cavalcata sull’asfalto umido di Interlagos, conclusa con il contatto con Hamilton a metà gara che costò a entrambi il ritiro nella corsa che consegnò il terzo titolo consecutivo a Sebastian Vettel.

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Messo sotto contratto per il 2013 dalla Sauber, Nico si aspettava di poter bissare i podi conquistati nel 2012 da Perez e Kobayashi. La crisi finanziaria abbattutasi sulla scuderia svizzera, invece, ha condannato il tedesco a una stagione da comprimario fino alla rinascita iniziata da Monza. Quinto in Italia, a punti a Singapore, quarto in Corea e sesto in Giappone. Dalla delusione della Ferrari di nuovo sfumata (Raikkonen) alla gioia di un futuro in oronero. Il 2014 sarà un annozero per la Formula 1: tornano i motori turbo, i consumi verranno limitati, al Kers si aggiungerà l’Ers e i piloti saranno più dei robot che degli esseri umani. Se gli ingegneri della Lotus si confermeranno capaci di realizzare un mezzo competitivo a fronte di un budget limitato, Grosjean e Hulkenberg saranno dei brutti clienti per tutti, nessuno escluso.

Grosjean scaccia l’incubo

“Finalmente una gara in cui fila tutto liscio conclusa sul podio, ce lo meritavamo”. Così Romain Grosjean ha commentato il secondo podio stagionale ottenuto in Germania sul circuito del Nurburgring. Se in Bahrain RoGro aveva bissato il terzo posto del 2012 al termine di una grande rimonta, sul tracciato tedesco ha sfiorato la vittoria attaccando più volte sua maestà Sebastian Vettel. Che il pilota della Lotus fosse veloce è sempre stato chiaro (in qualifica batte spesso e volentieri il capitano Raikkonen), ma ciò che ha colpito tutti domenica è stata la costanza di rendimento durante l’arco della corsa. Scattato dalla quinta posizione in griglia, Grosjean ha sfruttato in maniera straordinaria il primo treno di gomme soft balzando al secondo posto dopo la sosta ai box. Poi ha duellato con il leader della gara Vettel in pista e ai box non riuscendo, però, a prendere il comando prima di lasciare strada a Raikkonen in ottica mondiale.

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Nel mondo della Formula 1 l’amicizia tra i piloti è una merce rarissima, e Romain non è certo uno tra i più amati del paddock, anzi. Alonso lo considera il motivo per cui ha perso il titolo l’anno scorso (la collisione al via nel gran premio del Belgio innescata proprio da Grosjean), Webber lo ha soprannominato “First-lap nutcase” (il folle del primo giro) dopo la speronata subita alla prima curva a Suzuka, altri ironizzano sul fatto che il pilota francese siede ancora al volante della Lotus solo grazie al supporto della Total, sponsor del team che vuole un pilota “bleu” all’interno della scuderia (anche se, a ben guardare, di francese Grosjean ha solo il passaporto essendo nato in Svizzera).

In effetti, l’anno scorso il pilota della scuderia di Enstone ha commesso errori gravi, che gli sono costati addirittura l’esclusione dal gran premio d’Italia per condotta pericolosa. Il team lo ha confermato per il 2013 inserendo una clausola che permette la sua sostituzione in qualsiasi momento, e Romain si è affidato a uno psicologo per calmare i bollenti spiriti. Il problema è che a furia di sentirsi dire di andar piano e di stare calmo Grosjean in questa stagione proprio non rendeva e, prima di domenica, era reduce da quattro zeri consecutivi. Il campione 2011 della GP2 in Germania ha cancellato tutte le critiche, e il team manager Eric Boullier si augura che abbia finalmente scacciato l’incubo di dover dimostrare al Circus di meritare uno dei 22 volanti più ambiti al mondo.

Fra tre settimane la Formula 1 farà tappa in Ungheria, all’Hungaroring, dove si prevedono temperature da sciogliere l’asfalto. Le Lotus con il caldo vanno a nozze, e Grosjean l’anno scorso conquistò la prima fila in qualifica e il terzo posto finale. Le condizioni per cercare la prima vittoria della carriera ci sono tutte.